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il giornale intimo 923


scernere più chiaramente mercè i liberissimi abbandoni dello spirito, qual’è nel vasto campo del bene l’ideale che più ci sorride.

È certo che l’utilità del giornale cresce in proporzione della sua sincerità; quanto più fedelmente ci riesce di ritrarre le nostre battaglie, tanto più profondamente penetriamo nei nostri errori e nella cagione di essi, trovandoci ‘in grado di determinare se v’abbia progresso o regresso nella vita interna.

Il pensiero che balena alla mente non si ritrova sempre il giorno appresso, la parola seritta si vede e rimane; quella parola che oggi forse non scriveremo più ci dimostra quanto è volubile il nostro spirito, come il momento ci vince e soggioga col suo impero.

Le impressioni di collera, di gioia, di disgusto, di compiacenza sorto già sfumate, o tramutate: l’ira è diventata compassione o pentimento, la gioia indifferenza, il disgusto tolleranza, la compiacenza freddezza. Ogni giorno possiamo rilevare l’incessante fluttuazione delle nostre idee, la mutabilità tutta umana di esse, la loro quasi inconsapevole evoluzione nella vita febbrile del cervello, nella lotta quotidiana dei moti contraddicenti dell’animo.

Lo studio dell’instabilità giovanile ci aiuta molto a contenere ciò che v’ha di soverchiamente sensibile o suscettibile nel nostro temperamento, ci aiuta a dominare certe tendenze, a renderci più miti, più sereni nel giudizio sugli altri, c’insegna. molto a conquidere la fermezza del carattere e a penetrare in tutti quegl’infiniti particolari che costituiscono una personalità, in poche parole ci fornisce i mezzi di fare una specie di cura intellettuale.

E. quando lo scopo è ottenuto, quando, mercè il valido appoggio della volontà abbiamo raggiunto quell’equilibrio interno ch’è la prima base al benessere dello spirito, come deve riescir dolce di ritrovare noi stessi nel nostro libro, nell’amico delle ore solitarie, in quelle pagine che portano l’impronta schietta della nostra vita con tutte le sue fasi liete e tristi, d’incontrarci da un anno all’altro, sia migliorati da qualche malsana debolezza, sia ugualmente costanti nei nostri buoni propositi.

Oltre questo, il giornale può avere uno scopo letterario o artistico Il ricordare, viaggiando, con qualche nota più o mene breve, tutte le cose che si sono ammirate, vale molto a rinforzare la memoria, spesso ad acuire l’ammirazione; la consuetudine di descrivere le impressioni della natura, costringendoci a più minute analisi di essa, ci rivela bellezza e armonie dianzi ignote di colori, di forme, di suoni; il commentare i libri letti, le commedie a cui si ha assistito, facendone un piccolo sunto e una critica privata, c’insegna a esaminare, a riflettere, a concludere, e anche questa continua analisi del nostro pensiero in faccia alle cose belle, in