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IL GIORNALE INTIMO


Chi conosce bene sè stesso, può presto imparare a conoscere anche, gli altri: sono raggi riflessi.

Lichtemberg.


Ha detto Lamartine:

“Donne un miroir à ta’‘vie, donne une heure à l’enregistrement de tes impressions, à l’examen silencieux de ta conscience. Il est bon de penser le jour avant de faire tel ou tel acte: j’aurai à‘en rougir ce soir devant moi-méme en l’écrivant. Il est doux aussi de fixer les larmes,qui nous échappent ou les larmes qui tombent de nos yeux pour les retrouver quelques années après et pour se dire: voilà donc de quoi j’ai ete heureux, voilà donc de quoi j’ai pleuré. Cela apprend l’instabilité des sentiments et des choses, cela fait apprécier les jouissances et les peines, non pas au prix du moment qui nous trompe, mais au prix de l’Eter: nité qui seule ne nous trompe pas.„

Queste belle parole del grande poeta francese m’hanno sempre colpito per il profondo insegnamento ch’esse ci porgono. La massima dell’antico sapiente: “Conosci te stesso, è certamente uno dei più utili consigli che si possano impartire all’uomo, poichè dallo studio delle proprie debolezze, di tanti piccoli e grandi errori, risulta. spesso una chiara conoscenza di - quelle forze morali che ad essi si oppongono e che costituiscono Besso un sano elemento di reazione.

Nondimeno lo:studio di sè stesso è fra tutti il più arduo: troppe illusioni fanno velo al discernimento, oscurando la verità delle cose.

È strano ad osservarsi come certe persone sono lontane dal riconoscere i loro più palesi difetti, come sono anzi spesso inclini a credersi fornite delle qualità contrarie. Ma, se l’ignoranza delle proprie imperfezioni è un fenomeno frequentissimo anche negli esseri più esperti ad investigare quelle degli altri, più disposti alla severità dei giudizi, accade però, non di rado, che i buoni anch’essi si trovino all’oscuro delle più preziose doti che li adornano, merito questo che, se accresce il profumo alla virtù, nuoce tuttavia, come la cecità. sui difetti, all’esercizio d’un culto istintivo nell’uomo civile, il quale esige una sicura conoscenza di tutti i nostri mezzi morali, voglio dire all’igiene dell’anima.

Un efficace aiuto all’indagine psicologica di noi stessi ce l’offre l’a bitudine utilissima di scrivere il giornale della propria vita, abitudine che fu comune a molte persone’ illustri e che ci valse, oltre pregevoli brani di storia, ricordi intimi di certe esistenze superiori le quali altrimenti ignorate, rifulgono nelle reliquie grafiche con tutto lo splendore dell’eccezione.