Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
— 83 — |
— Perché? non capisco.....
— Ella lo sa il perchè.
E gli occhi buoni di Natalia lampeggiarono d’una fierezza viva.
— Era un ricordo.
— Grazie, come se l’avessi accettato.
— E nulla mi concederai tu, nemmeno una piccola carezza, mai?...
Ella scosse la testa, senza rispondere; le ghirlandette di gelsomino si disfecero tra i capelli ondulati.
— Nemmeno... nemmeno un po’ d’affetto, Natalia ?
La voce del giovine signore era così dolce che gli occhi della ragazza s’empirono di lagrime.
— È meglio che non me lo domandi, conte Lodovico — ella disse con un accento di tenerezza infinita. — Desidera che Valentino selli il suo cavallo? Si fa tardi.
— Vuoi anche mandarmi via, adesso? e se mi piacesse di restare?
— Il padrone è lei — però...
Il giovine sorrise.
— Hai paura Natalia? chiese egli.
— Di che cosa dovrei aver paura? — rispose la fanciulla con grande alterezza -— ella non ignora che il mondo è cattivo e che la gente onesta è costretta a difendersi anche quando non occorrerebbe.
— T’hanno calunniata forse? t’hanno fatto qualche torto?