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— Vi sarà la neve, lassù? — ella domandò quasi involontariamente, come trasognata.
— Non ancora, signorina... sulle alte cime soltanto...
Il volto estenuato della fanciulla si velò d’una fiamma lieve, ma l’arcana dolcezza dell’improvviso ricordo già si tramutava in affanno e sentendosi soffocare e non volendo mostrarlo, ella s’alzò e propose, con un filo di voce:
— Forse il signore potrà scegliere meglio vedendo il roseto... v’è ancora qualche pianta in fiore...
Ma il continuo e grave sforzo l’aveva esausta. Enrico Moras, ch’era sempre rimasto in piedi, dinanzi a lei, la vide impallidire e stendere le braccia con ambascia.
Ella tentò indarno di resistere e ricadde spossata sulla seggiola. Se l’anima forte reagiva ancora, il corpo doveva piegarsi sotto la violenza delle emozioni.
— Desidera che chiami qualcuno?.... domandò Moras.
— No, oh no!
— Vuole che m’allontani io? — egli insistette tristamente.
— No, abbia pazienza, passerà... sono stata ammalata e mi sento ancora molto debole.
Egli allora lo sedette accanto, con una timida pietà e rimasero alcuni minuti così, in silenzio.
Non s’udiva che il mite gorgoglio d’una fon-