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istinti ribelli che insorgevano spesso dal fondo della sua anima contro l’avversità del destino. Per farsi amare dai superiori e dai dipendenti el- l'aveva studiato la sommessione e la dolcezza; per appagare le signore alle quali doveva fornire non di rado spiegazioni e schiarimenti s'era abituata a vincere la sua tempra indocile e ad imporsi la più cortese sollecitudine. Ma non sempre tutti le usavano i dovuti riguardi e non v'era per lei più aspra ferita che il disdegno di certe clienti ricche e sgarbate.

Molte carrozze padronali, in quei cinque anni, ell’aveva veduto fermarsi dinanzi ai cancelli dello stabilimento, molte forestiere, molte dame dell'a- ristocrazia romana ell’aveva introdotte nei giar- dini, nelle serre e regalate di fiori. Un giorno vera stata perfino la Regina Margherita e la casa s'era messa in festa per accoglierla degnamente.

Tutti quei nomi illustri le erano noti, qualcuno stava scritto sull'albero genealogico dei Vallarsa. Ma ella aveva vissuto troppo lontana dal mondo per conoscere nessuno di persona e nessuno la co- nosceva.

Concentrata ancora nel rimpianto della madre perduta e nell’amarezza della propria sorte, ella non pensava che all'adempimento del dovere e al desiderio di corrispondere con un intelligente la- voro, e con tutte le sue forze, al sicuro e bene- volo appoggio che le aveva dato la famiglia Roc- caoliva. Per tutte le altre cose della vita si sen-