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impressioni ma egli era molto buono e sull’amor proprio ferito prevalse la naturale mitezza dell’animo.

— La sua abnegazione figliale m’aveva commosso — diss’egli con semplicità — e la simpatia ch’ella, da gran tempo m’ispirava, dinanzi alla sua sventura, s’è trasformata in un sentimento. più serio e più tenace.

Gli occhi d’Elfrida lampeggiarono d’una fierezza viva.

— Vedo che la mia presenza stessa le riesce odiosa — esclamò il giovine senza più celare il suo profondo turbamento — si rassicuri, signorina, una parola ancora e poi m’affretto a lasciarla sola. Io le ho parlato senza volerlo, d’un segreto ch’ella doveva soltanto indovinare. È stato un momento di follia.... abbia la generosità di dimenticarlo. Ma se un giorno, ell’avesse bisogno d’un appoggio, di un... amico, se la sorte avversa non dovesse concederle la felicità ch’ella merita, si ricordi di me, in qualunque luogo, vicino o lontano io mi trovi...

Vi fu una breve pausa durante la quale egli forse aspettò la risposta che non venne. Gli parve soltanto che la fanciulla avesse mormorato un tardo e sommesso «grazie» e fatto un lieve inchino, Moras a lento passo s’allontanò.

Elfrida, tutta tremante, riprese la sua via. Ella guardava intensamente al cielo, implorando pace al tumulto del suo cuore.

Lei la sposa d’un industriale? lei, ultima dei