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— Le donne sono assai spirituali.....
— Non a quel punto....
Ma qui Violante, che già si rimproverava aspramente d’avere ascoltato, rallentò il passo e perdette il filo del discorso.
Le pareva che sua madre avesse ragione, non così nel giudizio espresso sopra Montalto, come nel concetto che s’era formato di lei. Si sentiva molto tranquilla, molto equilibrata, molto felice. C’era nel mondo qualche cosa d’arcano che le alimentava inconsapevolmente il pensiero ed il cuore, che le rendeva più apprezzabili tutte le cose belle della natura e dell’arte. Ella viveva senza sognare, senza abbandonarsi alle aspirazioni fantasiose della giovinezza, poiché la stessa sua esistenza fra l’amore materno e l’affezione del maestro era un sogno. La delicatezza di Montalto e il suo casto ritegno avevano difeso il sogno dal contatto pur sempre pericoloso della realtà: nati uno per l’altro, i due giovani erano rimasti sempre fedeli alla loro confidente ma severa relazione di maestro e scolara, e Violante provava, senza analizzarle, le gioie ineffabili di quella nobile ed elevata amicizia che pur potendo abbandonatisi onestamente, non si è mai lasciata sorprendere da alcun vaneggiamento amoroso.
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Quell’anno, in inverno, Violante fu richiesta, con molte istanze, di suonare in un concerto di be-