Pagina:Turco - Canzone senza parole.djvu/318


— 310 —


a lei, fece alcuni passi, turbatissimo. Un senso di penosa apprensione gl’impediva di parlare.

Ad un tratto la fanciulla sollevò il bianco viso e disse con un po’ di durezza, la durezza dei giorni tristi:

— Quando avrà saputo, a che cosa gioverà?..

Il medico scosse la testa con un amaro sorriso.

— Io non le domando delle rivelazioni — mormorò egli - mi confessi che il suo cuore soffre, ciò mi basta..

— No, Rose, tutto o nulla. Non voglio lasciar sfuggire indarno quest’ora che certamente non tornerà mai più... Ella mantenga scrupolosamente il mio segreto perchè anch’io dovetti giurare un giorno che mia madre ignorerebbe ogni cosa... In tal modo mi fu tolta l’unica consolazione che potesse essermi concessa...

Ella parlava con grande abbandono, ma senza perdere il suo fare un po’ altero.

— Dio mio, può ella comprendermi? Un uomo sa egli penetrare in queste amarezze?

— Lo spero... — balbettò Rose.

— Badi, dottore, la storia è triste e v’è forse qualche particolare disdicevole nella bocca d’una fanciulla... ma ho tanto penato che la mia mente non si conturba più come una volta... Mia madre le avrà detto certamente che fui alcun tempo fidanzata con un mio cugino. Mio padre l’aveva preso in casa da fanciulletto, perchè era orfano, e