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lui e da lontano veniva il mormorio continuo, quasi dolente, d’una cascatella d’acqua.
Parve a Rose di trovarsi perduto in un sogno. Non era solito nè aveva mai avuto il tempo di abbandonarsi ad alcuna fantasticheria giovanile e dopo la morte dei suoi cari la sola sofferenza umana gli aveva fatto battere il cuore, ma in quell’ora di silenzio e di notturna insonnia gli parve che la sua ardente individualità, sempre soffocata, si ribellasse ad un tratto imperiosa, e con un tumulto di desideri strani, alle violenze della ragione, e stette a quel davanzale, colla testa in fuoco, col petto anelante, finché l’alba lo richiamò all’esercizio del suo dovere.
🞻 🞻 🞻
Erano appena le quattro e mezzo della mattina, quando il medico picchiò alla cameretta di Manuela. La fanciulla sonnacchiosa chiese che cosa fosse.
— Il dottore! — disse Adele, che aveva inteso dal suo gabinetto di faccia e che subito accorreva.
— So che disturbo!... — cominciò Rose entrando col suo fare tranquillo — ma vorrei proprio che ella desse principio stamane alla cura e, come dobbiamo fare un piccolo esame prima...
— Adele, chiama la mamma! — esclamò Manuela seccata. — Non avevo chiuso occhio in tutta la notte, cominciavo a dormire proprio adesso...
— Me ne rincresce davvero — disse il medico