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rita anche quella dell’anima..... — rispose Rose, scherzosamente.
— Vuol dire che la mia anima è ammalata?...
— Ammalata, non direi; dalle sue parole posso supporre che sia sofferente....
— Questo, signor Rose, non entra affatto nel campo dell’idroterapia.
Il giovane la guardò con sorpresa ma senza risentimento.
— I medici sono sempre indiscreti — diss’egli col suo tranquillo sorriso.
— La fantasia non può a meno di venire in aiuto alla loro scienza incerta!... — riprese Manuela con un certo disdegno, mentre traversavano insieme il piccolo ponte del secondo piano.
All’udire quella risposta il giovane si fermò e abbassando sulla signorina Aparia il suo sguardo profondo, soggiunse con una voce in cui la commozione vibrava:
— Dunque... nemici?
— Sì, nemici. Buona notte.
— Mi permetta almeno d’accompagnarla alia sua stanza, non è in quest’ala, è di lá...
La fanciulla s’avviò per il corridoio e per la galleria senza parlargli ed egli le rimase risolutamente al fianco. Come furono giunti all’appartamento della marchesa, egli disse soltanto:
— Dunque a domani, signorina, si ricordi che la cura comincia alle cinque... sarò costretto di venire da lei molto presto... alle quattro e mezzo...