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— Come? non lo sa? c’è la signorina con la febbre.
— Colla febbre?
— Sissignore. Il dottore poc’anzi faceva il viso bujo.
— Dov’è Fräulein Frühman?
— Sempre dalla signorina.
— Dite alla cameriera che la preghi di venire in sala.
E scesi, agitatissimo. Fräulein Alwine non tardò a raggiungermi. Era molto angustiata.
— Dio buono — esclamai — che cos’è accaduto?
Ella fece un cenno espressivo con le mani.
— Febbre, febbre — mormorò — grossa febbre, Herr Doktor.
— Da quando? — domandai.
— Oh! tre giorni.
— E il medico è venuto soltanto ieri?
— Ja! io chiamato, non voleva, non voleva.....
— E che cosa dice il medico?
— Tice febbre infettivo...
— Ha fatto qualche strapazzo? ha preso freddo? è stata forse da qualche ammalato?
— Oh no.
Ella mi guardava con gli occhi pieni di lagrime e con una tale espressione di tacito rimprovero che ne rimasi mortificato.
— Voi sapete, voi sapete! — proseguì, prendendomi amorevolmente per un braccio.