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— Non qui in mezzo alla gente, fra tanti sconosciuti che ci guardano... Entriamo nella chiesa di San Marco, non sarà una profanazione.
Anna non volle negarmi quest’ultima contentezza: ella s’avviò verso la basilica e io la seguii. Il bellissimo tempio era quasi deserto e nella mite penombra la lampada ardeva dinanzi all’altare.
Io presi la fanciulla per la mano e le domandai con voce tremante:
— Anna, ella mi ha detto che la sua anima è sola?
— Molto sola.
— Non v’ha dunque nessuna più intima affezione, nessun vincolo che la lega alla vita?
— No, Mariano.
— Siamo soli entrambi, Anna. Non potrò io guardare incontro al mio avvenire con una lontana speranza?.... non mi concede questo conforto, l’unico ch’io mi abbia?
Ella mi rivolse le sue pupille nere, velate, con una muta interrogazione.
— Anna, mi vuole un po’ di bene?...
— Usciamo di qui, Giuria; questo è il tempio del Signore.
— Non è nel tempio del Signore che si fanno i voti più sacri? vede Anna, noi siamo due solitari perduti nel mondo.... la sorte volle che c’incontrassimo, ella per consolarmi, io per conoscere il benefizio della sua pietá. Ella pianse delle mie afflizioni, ella ebbe misericordia del mio spirito esa-