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— Nessuno ci conosce qui, e la convenienza può essere una volgare convenzione... almeno al- cuni passi, fino alla piazza....
— Ebbene andiamo! ripigliò la fanciulla, colla sua solita dolcezza dignitosa.
Gli angeli dalle ali dorate che stanno ingi- nocchiati fra i pinnacoli sull’arco della facciata di San Marco, risplendevano ancora misticamente, come se ardessero di pietà nell’ aere amaran- tino.
La notte, lenta, calava, da tutte le parti s’in- nalzavano suoni di campane, fusi ed armonizzati in un grave concerto e la gloria antica sembrava risorgere dalle ombre misteriose.
Prima di lasciarci, molto commossi entrambi, noi ascoltammo insieme quella musica. La fanciulla s’era già avviata, per risalire la piazza, sola, quan- d’io domandai:
— Anna, quando ci rivedremo?
Ella mi guardò, un po’ smarrita.
— Non so, rispose tristamente.
— Mi dica dove va domani?
Il suo sguardo profondo ebbe una tale espres- sione di rimprovero che ne arrossii.....
— Ha ragione..... sono ardito e indiscreto..... — esclamai — ma d’altronde, non havvi nessuna legge che assolva di questo fatto per sè stesso così innocente?
— Dipende dalla voce interna — disse Anna — sono convinta che la sola coscienza debba re-