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del veltro allegorico di dante 73


bre 30), ove si era fatto signore dell’animo di Clemente V. Da indi in lá il papa non si governò che col piacer di Roberto, posta dall’un dei lati ogni amicizia pel re dei romani, cui nondimeno spedi legato Luca del Fiesco cardinale, fratello di Alagia Malaspina: questo fu ciò che l’Alighieri disse, aver Clemente l’alto Arrigo ingannato (Parad’. XVII, 82). E dopo la morte del papa il poeta rinnovò le accuse antiche di simonia (Farad. XXX, 148). Intanto Clemente V dichiarò vicario in Romagna Roberto di Napoli (ottobre), che giá era vicario in Ferrara, il quale Roberto fe’ mettere in ceppi Scarpetta degli Ordelaffi, quantunque avesse conceduto asilo ai bianchi ed ai ghibellini toscani, che in quella provincia vivevano rifuggiti.

XL. A quei giorni Arrigo giungeva in Milano (dicembre 23); e tutta nel suo venire l’Italia in contrari studi si divideva. Illustre moltitudine accorse al campo imperiale: distinguevansi Franceschino Malaspina e suo figlio Moroello, cortesi ospiti dell’Alighieri, e Spinetta Malaspina di Fosdinovo, e non pochi degli Ubaldini: sopraggiunse lo storico Albertino Mussato inviato da Padova con altri egregi concittadini: Bernardino di Nogarola e Paganotto dei Paganotti arrivarono in nome di Alboino e di Can della Scala. Aver giá, dicevano i legati, la famiglia degli Scaligeri portato da lunghi anni l’aquila e la bandiera dell’imperio: avere Mastino I loro zio dato la vita per la causa imperiale: implorare oggi Alboino e Cane dal re dei romani, che di cotanta dignitá non restassero senza. Benignamente rispose Arrigo: non errò dunque l’Alighieri allorché narrava che gii Scaligeri portavano per insegna l’aquila imperiale fin dal 1300 (Farad. XVII, 72); ciò che faceva Mastino I qual banderaio dell’imperio innanzi che i suoi nipoti divenissero imperiali vicari (1311). Con tal nome chiamò Arrigo coloro che nel metter piede in Italia prepose al governo delle cittá, cui tolse il diritto di eleggere i podestá. Insignito della corona di ferro in Milano, ei dichiarò vicari Alboino e Can della Scala in Verona (gennaio 6), in Mantova i Buonaccolsi, e i signori di Camino in Trevigi: non che Matteo Visconti a Milano e in Parma Franceschino marchese Malaspina.