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del veltro allegorico di dante 55


Piú minaccioso, per nuovo pericolo di guerra, sopraggiunse l’anno 1307. Avevano gli errori di fra Dolcino da Novara eccitato non piccola sedizione in Lombardia: ma preso per lame, fu egli arso vivo (marzo 25); e il legato Cardinal degli Orsini, libero dalla paura di quei turbamenti, si rivolse a punire i guelfi ritrosi di Bologna e di Lucca e di Firenze. Congregò adunque in Romagna i ghibellini e bianchi della contrada, e coll’aiuto di Scarpetta degli Ordelaffi, eletto nuovamente capitano dei ghibellini della provincia, pose in punto numeroso stuolo di armati: maravigliando gli uomini di vedere un cardinale sospingersi contro coloro che dicevansi guelfi. E Federigo Feltrio anch’ei seguitò il cardinale. Dall’altra parte, Malatestino dell’occhio e i sanesi campeggiarono contro i! legato a favore di Lucca e di Firenze (maggio). Il cardinale disceso in Arezzo, pervenne di quivi nel Casentino a Romena: intanto i sanesi recarono danni gravissimi al paese d’intorno ad Arezzo in Val di Chiana ed in Val d’Ambra. Per questo fatto ei pubblicò gravi scomuniche a danno di Siena (settembre 16), che sbigottita ottenne perdono e fu da esso ribenedetta. Scarpetta degli Ordelaffi affrontossi alcuna volta con Malatestino: il successo fu dubbio, e senza prò allungossi la guerra. Infine la costanza dei fiorentini la terminò: e si cadde l’animo al cardinale, che, tralasciata la fazione, ritornò in Avignone alla corte del papa, onde avvisare i mezzi per rinnovare le offese contro Firenze. Ma le mene degli ambasciatori di questa furono da tanto, che al cardinale venne tolta la legazione: di che grave dispetto ebbero in Italia i ghibellini ed i bianchi, levatisi dapertutto a pubblicare che il papa ottenuto avea la sedia da Filippo il bello, simoneggiando. Né Dante si astenne da siffatti rimproveri, e minacciò Clemente V che l’inferno avrebbelo dopo Bonifazio albergato fra i simoniaci (Inf. XIX, 82-87). Queste cose poté l’Alighieri scrivere in Lunigiana, e piú facilmente di poi quando il papa ebbe disapprovato la guerra del Cardinal degli Orsini: essendo in balía del poeta l’inserirne alcune ove piú fossegli tornato a grado nell’Inferno, che non per anco avea veduto la luce.