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del veltro allegorico di dante 39


truppe ai confederati: duce all’impresa fu scelto Scarpetta degli Ordelaffi. E gli aretini richiesti, non indugiarono a decretare gli aiuti: di sorta, che a suo malgrado si vide avvolto nella guerra Uguccione. Il suo nuovo amico Bernardino di Polenta e Federigo di Monte Feltro, partiti da Cesena accoppiaronsi ai bianchi; dall’altra parte Pisa e Pistoia e gli Ubaldini a loro favore si tenevano in armi; pronti tutti agli avvenimenti e desiosi di nuove cose.

Qui sembra che tanta mostra di forze o l’esempio del Faggiolano avessero piegato l’animo dell’Alighieri alla stessa guerra ch’ei biasimava, e per ischivar la quale aveva eletto di abbandonare i bianchi. Nella metá del secolo decimoquinto ancor leggevansi a Forlí alcune lettere dell’Alighieri dettate a Pellegrino Calvi, segretario di Scarpetta degli Ordelaffi, per le quali si avea contezza che il poeta impetrò dal signor di Verona un corpo di cavalli e di fanti contro Firenze: ma indarno cercheresti oggi siffatte lettere a Forlí, ove un giorno le carte degli Ordelaffi per iniquo zelo furon bruciate.

Firenze intanto non sedea neghittosa; ed accennando ad Azzone VIII Estense di fornirsi per guerreggiare Bologna, metteva in punto l’esercito, al quale congiungevasi quello di Lucca. Di entrambi era guidatore Fulcieri dei Calboli da Forlí, podestá di Firenze: Fulcieri, cui giovanile ferocia e squisiti odii contro il concittadino Scarpetta degli Ordelaffi animavano alla vendetta. Messer Musciatto Franzesi avea segreta intesa con Filippo il bello di Francia, e preparava il suo castello di Staggia vicino a Siena per ricevervi Guglielmo di Nogareto cancelliere del re. Occultamente alla volta di Staggia partiva di Parigi Guglielmo insieme coi Colonnesi Iacopo e Piero, nel momento stesso che poderosa l’oste dei collegati s’incamminava da Faenza lungo il Lamone verso Marradi; e che i bianchi, secondo usciti, giuravano, sol che giungessero, dover Firenze aprire loro la porta. Valicati gli Appennini, campeggiarono in Mugello: Uguccione con quei di Arezzo vi circondò il castello di Pulicciano: quando, ecco, dall’estremitá occidentale del Mugello apparisce Fulcieri coi lucchesi e coi fiorentini. Qui