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XXXIV

Mia carissima amica, Non dubito che non abbiate mandato alla posta la mia lettera per Marchetti. Eccovene una per Maccarani; un’altra per Bonelli ed una terza pel nostro Pistrucci, al quale vi prego dare una copia della Storia per suo padre. Un’altra seccatura; ed è una lettera per Picchioni alla consulta. L’articolo di De Ritis è prossimo a vedere la luce: dopo l’esempio dato dal ministro di grazia e giustizia, il ministro dell’interno ha preso no copie della Storia, e pagherá perciò altri 330 ducati. Con quello delle finanze non ho fatto niente ancora: ma i due precedenti esempi non saranno al certo perduti. Or vedete se io avea ragione di trattare come ho fatto i librai?

Gallerini è stato il solo che ne avesse avuto cinque copie... È egli vero che Scalabrini, come scrisse, ne abbia preso una da voi? b). Napoli, 28 novembre 1839.

(1) Nella lettera (35) del 23 del 1841 da Napoli, parla d’una visita a lui fatta dal cav. De Cesare, e di una lettera del libraio Santo Bravetta (spettante alla ditta Stella) con cui questi lo avverte che ristampa la sua Storia in Milano. In quella (36) del 16 maggio 1841 da Napoli, dá notizie della salute de’ suoi, e parla del IV volume della sua opera.