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Napoli. Vi era egli bisogno di questo primo libro? Si certamente, quantunque a ciò si opponesse l’altro mio amico De Pasquale. Ma il povero don Luigi mi aiutò si bene in questa disputa, che, se non ispero d’aver persuaso Pasquale (assai poco persuadibile quando egli ha enunciato solamente una proposizione qualunque), son certo almeno d’aver persuaso me stesso. Ed ho persuaso un altr’uomo di grande ingegno e di gran sapere, quale è Saverio Baldacchini, fratello di Michele che avete conosciuto in Roma: il giudizio risoluto di Saverio, che ha avuto la bontá di leggere e di rileggere quel primo libro, mi ha tolto qualunque dubbio procedente dall’opinione di De Pasquale, che non ha voluto leggerlo, perché dice di doversi trattare in opera separata le cose da me prese ad esporre nel primo libro; or sia con Dio, e la cosa è fatta, e mi par quasi d’essere scampato dal remo.

Il primo libro, tanto contrastato, è impresso: verranno appresso i libri che voi leggeste, ma interamente rifatti sopra il nuovo disegno che si è dovuto fare dopo l’aggiunzione del primo libro. Il primo fascicolo del primo tomo vedrá la luce quando saranno stampati venti fogli; l’altro fascicolo verrá in luce col codice delle leggi longobarde copiate da me alla Cava. Eccovi tutte le mie notizie: la mia salute è molto migliorata dopo la vostra partenza e posso dire di star bene veramente, or che ho superata una così orrida invernata come quella che non ancora vuol partire da voi. Mia madre e mia moglie stanno anche bene e vi salutano: a mia moglie ho promesso di farle vedere Roma, terminato che sia il primo volume. Anche mio fratello sta bene e mi sembra d’avervi detto ch’egli ha avuto tutti i soldi del suo grado, un terzo dei quali s’era contentato di perdere per rimanere in Napoli. Fino a questo giorno né i due volumi del Guicciardini né il terzo di Bonelli si sono veduti: spero che infine verranno. Voi, quel brutto Conciolaccio, Bonelli e la marchesa Maccarani sarete quelli a’ quali spedirò subito il primo fascicolo del primo volume... Parlatemi un poco delle vostre cose: abbiate pazienza con questo vostro amico, il quale vi scrive si poco e vorrebbe che voi gli scriveste