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che si rari appariscono su questa terra, e parlare dei nostri studi; e potrò inoltre io farvi dei lunghi rimproveri perché vi ostinate a tener cosi ozioso l’ingegno, voi che potreste guadagnarvi bel nome, oltre quello che giá portate per nascita. Addio di nuovo, mia buona amica; i miei saluti affettuosissimi a don Giovanni; un bacio alla bambina che io conosco, ed anche un altro a quella che io desidero di conoscere. Al conte Eduardo poi direte in mio nome tutto ciò che il rispetto e l’amicizia e la stima comandano che si dicesse di lui. Rispondetemi presto, e si riprenda il nostro carteggio come dianzi, ora che siete libera dalle vostre indisposizioni e che io maggiormente ho necessitá dei conforti dell’amicizia. Credetemi adunque quale pur sono e quale sarò per tutta la vita ecc. Napoli, 5 aprile 1827.