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in Russia; con questo esercito speravamo dare una battaglia, ed anche perderla, perché non avremmo perduto l’onore. Ma le nostre bandiere non furono recate mai alla presenza del nemico: e nondimeno ah! giustizia di Dio, acquistammo il nome di vili! — Non appena si fatto esercito erasi cominciato a congregare che s’ascoltarono i moti di Palermo del 1820. In Napoli eravamo attoniti ancora per le novitá occorse; i governi europei ciechi ed irosi; l’Italia fremente sopra ogni altro stato; ed il santo padre Pio VII gemente per le non fondate paure di non avere da’ nostri ordini a sorger qualche pericolo per la religione. L’Italia e l’Europa stringeansi cosi contro noi; e noi deboli e soli, ci vedemmo ad un tratto minacciati dalla guerra civile. Che vorrá, qui si chiedeva, la Sicilia? Quali delle due costituzioni del 1812, la propria con due parlamenti, o quella di Spagna con un parlamento solo in Napoli? Giudichi la Sicilia; ed ella giudicò, per quanto ne parve, allorché si fecero reiezioni de’ deputati secondo lo statuto spagnuolo, e da quattro valli o provincie giunsero i piu ragguardevoli cittadini eletti, recativi da’ seguenti computi: Popolazione intera della Sicilia nel 1820 .681.973 Metá dell’intera popolazione 840.986 Popolazione della valle di Catania 293.282 » della valle di Messina 255.084 » della valle di Siracusa 289.918 » della valle di Trapani 146.108 984.392 Il qual numero 984.392 superava di 143.406 la metá dell’intera popolazione dell’isola. Si fatto specchio fu pubblicato in Napoli, [. Minerva Napolitani!, I, 392, nell’ottavo quaderno del 31 ottobre i82o|, e ben poteva forse non andar privo d’errori, ma i deputati siciliani lo certificavano vero, e niuno, per quanto in Napoli saputo si fosse, vi si oppose. La Sicilia perciò aveva parlato, e 146.406 abitanti di Trinacria oltre la