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bulgari e que’ romani longobardizzati, che io nel discorso additai col titolo di patteggiati, profferivano la sentenza intorno alla quantitá del guidrigildo variabile da pagarsi agli eredi per ogni ucciso, nato o divenuto longobardo.

Funesto era sovente o potea riuscir funesto l’arbitrio della tassa; e però i sassoni, venuti con Alboino in Italia, se ne allontanarono senza piú, quando si volle imporre loro d’abbandonare il lor dritto nativo. E tutto veramente questo dritto si comprendea nel guidrigildo appo i Germani; prerogative militari, preminenze, onori, dignitá e quanto potea rendere ad un loro guerriero cara la vittoria, leggiadra e cospicua la vita. Il caput e Vhonor civis, come avrebbe parlato un romano, stava intero nel guidrigildo presso i Germani. Laonde i sassoni avrebber tutto perduto, rinunziando alla legge stabile, che regolava i loro dritti civili e politici, per assoggettarsi al capriccio degl’ignoti usi o delle pericolose passioni de’ giudici longobardi e longobardizzati.

Un maggior male attristò, per cagioni di maggior forza, i vinti romani. Alcuni tra costoro (pochi o molti, non importa) divennero aldi e servi, non rischiarati d’alcuna cittadinanza e scemi perciò d’ogni guidrigildo in prò degli eredi: altri, come i sacerdoti ed i patteggiati, passarono ad incorporarsi nella cittadinanza longobarda, ed ottennero in tal guisa l’onore del guidrigildo variabile, che doveasi apprezzare con alcune regole, ignote a noi, ma cognite a tutti nelle primiere cadarfrede, ossia nelle costumanze longobarde. Il dono di si fatto guidrigildo a’ sacerdoti ed a’ patteggiati romani aboli del tutto il dritto romano, politico e criminale, per essi; e non piú la legge Cornelia, ma l’arbitrio longobardo puní gli omicidi, tassando volta per volta il caput e Vhonorem civis Romani. Ove non fosse avvenuto cosi, come io dico, i longobardi adunque, uccisori de’ romani, o non avrebbero potuto punirsi punto, ciò che avrebbe posto il vinto romano in una condizione legale inferiore d’assai a quella degli animali bruti, o avrebbero dovuto i vincitori porsi a morte inesorabilmente per aver ucciso uno de’ vinti, nei tempi di pace.