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battuto sull’altra discussione del dominio temporale; ma su quella dei romani voi siete stato il primo, voi siete stato il solo, mio caro amico, il quale abbia e saputo e voluto entrarvi. Giudicate ora se io debba esservi grato! No; questo era il piú gran favore che la Provvidenza potesse concedere ai miei studi: ella sa che nel fondo ultimo della mia coscienza io cerco la veritá: e che se questa mi apparisce altrove che nei miei concetti, sono uomo a cangiar tosto di opinione. Se dovrò cangiarla, sarò ben io quegli che dirá di essersi balordamente ingannato intorno agli aldi ed ai romani, allorché lasciò la via battuta, riprovando il senso universale degli scrittori: ma voi come potete scrivermi nella vostra ultima lettera, che sareste pronto a dire di esservi ingannato intorno a questi aldi, se le mie ragioni giungeranno a persuadervi? No, voi siete sulla via generale; né vi sareste punto ingannato non avendo preso a svolgere particolarmente quella quistione, come ho preteso di fare io. Quante altre migliaia di quistioni storiche saranno lasciate da me come or sono? Ritornando a noi, affermo che qualche vostro amico farebbe in veritá cosa molto utile alla storia generale d’Italia ed alla ricerca del vero, se volesse dettare una relazione dei principali miei argomenti e delle piú forti obiezioni: lasciando la cosa come ella sta e senza dare giudizio e senza togliere a me il tempo e l’opportunitá d’ottenere forse che le narrazioni della mia storia persuadano piú che non fanno le mie lettere per avventura. So che vi è un articolò del conte Sclopis sui longobardi, ma per quanto avessi fatto non per anco l’ho potuto leggere. Non ho poi letto punto l’altro articolo del Sauli sul Marco Polo del Bandelli; e vi prego di dirmi in qual numero dell ’Antologia debbo cercarlo, perché in Roma riesce a me difficilissimo d’averla. Mi piace molto il concetto d’una bibliografia storica: il desiderio di vederla condurre a buon termine mi fa chiedere se avete fra le mani quella distesa col medesimo titolo del Ranghiasci per gli storici dei soli stati pontifici? e sono due volumi in 4 0 che vanno uniti. Si potrebbe senza indiscrezione sperare di avere il catalogo delle cose inedite che l’accademia di Torino si