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scrissero per uso loro la legge salica. Siena è una colonia salica di Carlomagno; le carte di quella cittá sono la piú parte dopo Carlomagno di uomini viventi a legge salica: ciò che fu notato dal Pizzetti: e forse non fu semplice caso, ma l’effetto di qualche piú fresca notizia quello che fece fare a Dante il paragone fra la vanitá dei sanesi e quella dei franceschi. La gran differenza che a me sembra di scorgere fra la legge 37 e 74, promulgate in tempi diversi, è che nella prima Liutprando non era forse ancora padrone dell’Esarcato, ciò che a me sembra risultare da ciò, che quella è piú applicabile alle disposizioni della legge 390 di Rotari, le quali avevano bisogno di esser corrette quando il regno longobardo sotto Liutprando era stato inondato di vargangi romani fatti suoi sudditi, cosi giustinianei che teodosiani; vargangi che egli attirava e proteggeva per incivilire il regno suo. La legge 74 pel contrario mi sembra fatta in quei brevi giorni del dominio di Liutprando nell’Esarcato: ed io la considero come una prima delle tante leggi che Liutprando avrebbe pubblicate per fermare le relazioni fra i nuovi sudditi di esso ed i longobardi. Ma non ne pubblicò alcuna perché tosto riperdé 1 ’ Esarcato. Mentre egli meditava le nuove leggi, che non sappiamo quali sarebbero state, i romani dell’Esarcato restarono per necessitá sottoposti alle leggi romane, come io diceva dianzi, perché mancò il tempo di riformarle e di metterle in armonia con l’editto e con le altre leggi del longobardo. La perdita dell’Esarcato mi spiega un fatto che non si potrebbe altrimenti spiegare: il fatto, cioè di vedere che dopo la legge 74, né Liutprando in piú di dodici anni del suo sopravvivere, né Rachis, né Astolfo nelle loro leggi fanno piú menzione alcuna dei romani. Come dunque in 206 anni di dominazione longobarda in Italia tre volte sole si nomina la parola romano in tutto il corpo delle leggi loro: una volta per dinotare la «serva» nell’editto: un’altra nella legge 37 pei soli patti e per le convenzioni: ed una terza nella 74 pei matrimoni? Ma chi dovrá crederlo? E questo dunque tutto il dritto che governò due popoli viventi sotto Io stesso dominio in qualitá di due nazioni diverse, ciascuna con