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del veltro allegorico di dante 11


ficili prove (Purg. IV, 25). Di contro a San Leo, a sinistra della Marecchia, fan mostra di sé Castel d’Elci e Sonatello, fortezze dei Faggiolani: a destra. San Marino libera terra, e Macerata Feltria cui nella metá del secolo tredicesimo proteggeva il comune di Rimini.

III. Fra la Marecchia ed il Foglia nel Monte Feltro è posto il feudo imperiale della contea di Carpigna: i signori di questa si appellarono dai loro castelli, gli uni propriamente di Carpigna, gli altri di Gattaia e di Miratoio, alcuni di Pietrarubbia, e gli ultimi di Montecopiolo divenuti conti di Monte Feltro e poi duchi di Urbino. Congiunti cogli Ubaldini metaurensi, o coi signori di Montauto e di Montedoglio, correvano la Toscana: e tosto ricovrati nelle rocche imposte alle feltrie loro montagne, portavano guerra in Romagna. Brevi e deboli paci mettevano fine alle incursioni: una di esse paci erasi giá fermata nel 27 settembre 1228 fra la cittá di Rimini e i conti Ranieri, Taddeo e Buonconte di Carpigna: i quali venuti nella pubblica sala del comune gli giurarono fede, secondo i costumi, e gli si diedero in accomandigia, e furono descritti nel libro dei cittadini perpetui: dovessero dimorare a Rimini solo in tempo di guerra: non esser tenuti a voltar le armi contro l’imperio: non potesse il comune far suoi cittadini gli uomini di Carpigna senza il piacere dei conti. A tali patti seguì l’effetto: e si numerarono trentatre terre della contea: fra le quali Monte Cerignone Monte Copiolo ed il castello della Faggiola con la sua corte o giurisdizione. I conti di Gattaia e di Miratoio, che aveano su quelle terre dritti comuni a tutta la famiglia di Carpigna, nel 2 settembre 1232 confermarono l’atto: e vennero agli stessi accordi con Rimini sulle altre terre di ragione lor propria, salvo sempre la loro fede all’imperio. Erano essi Ranieri e i suoi figli Guido ed Ugone. Ai nostri giorni si domanda Faggiola il monte che sostiene le rovine di un’antica fortezza, la quale dicesi Torre-Faggiola: di questa parlarono i trattati del 1228 e 1232; qui ebbero culla i Faggiolani: qui fu educato alle armi Uguccione. Dalla vetta del monte guardando in fondo