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aretino del 715 presso Muratori [A. M. Ae. VI, 371) alcuni preti longobardi sanesi dicono di essere stati a prendere gli ordini in Roma. Le leggi 37 e 74 di Liutprando adunque sono leggi «internazionali», per parlare con Bentham: e sono state credute leggi interne di un solo stato. Io non fo che accennarle la mia opinione: il darne le prove sarebbe troppo lungo, sarebbe anzi tutta la storia. Le leggi 37 e 74 sono leggi affatto «nuove, pubblicate per la prima volta da Liutprando»: se nuove, dunque prima di esse non si ammetteva punto il dritto romano fra i longobardi. E che fossero nuove, il dimostra la formola prospeximus della legge 37: e l’ingiunzione fatta ai notai (cosi romani che longobardi) d’informarsi rispettivamente dell’una e dell’altra legge. Dunque i notari longobardi non conoscevano le romane leggi, ed i romani ignoravano le longobarde. Or questa ingiunzione avrebbe potuto aver luogo se il dritto romano fosse sempre stato in vigore nei paesi occupati dai longobardi?

Anzi Liutprando aggiunge che il dritto longobardo era «notissimo» ed «apertissimo», non solo perché gli sembrava piú facile, ma perché dovea considerarsi come l’antico dritto in vigore fin dal tempo di Rotari. Gli altri pochi documenti allegati dal Muratori e dal Savigny per dimostrare l’esercizio del dritto romano fra i longobardi sono come le lettere di san Gregorio e come il documento aretino che servi per una causa trattata in Roma: non provano dunque secondo l’intenzione di chi gli allega. Ma ben provano il contrario i tanti documenti da me raccolti per dimostrare che non altro dritto prima di Carlomagno fu conosciuto in Italia «pei nati longobardi» se non il longobardo: ed a dritto longobardo vissero i piú illustri ecclesiastici e monasteri, non a dritto romano, di cui Muratori né Savigny sanno recare un solo esempio prima di Carlomagno. Ora gli ecclesiastici erano e di origine longobarda e di romana: ma tutti vivevano a legge longobarda. Quando Carlomagno permise in Italia tutte le leggi dei vari popoli abitanti nell’orbe carolino, fece lo stesso che aveva fatto Liutprando: e le sue leggi furono per facilitare ai vari