Pagina:Troya, Carlo – Del veltro allegorico di Dante e altri saggi storici, 1932 – BEIC 1955469.djvu/147


dei primi popoli barbarici 141


tiochia lo riputavano il loro sostegno, pregandolo d’aiutarli, se travagliati da qualche avversitá: e la voce del supremo pastore s’udiva con riverenza grande s’e’ profferiva in favore d’un qualche infelice o calunniato i suoi giudizi. Ciò increbbe ad Acacio di Costantinopoli. Non bastò all’ambizioso vescovo che la sua cittá, sol perché gloriavasi ella di chiamarsi la nuova Roma, ne avesse conseguito il frutto d’esser salutata patriarcale dal concilio del 381; la dimora d’Odoacre in Italia gli parve un felice accidente per rendersi uguale al pontefice dell’antica, ed anche maggiore; come se la preminenza della sedia di Pietro pender dovesse da’ flutti delle barbariche procelle, o dai capricci de’ principi della terra, ovvero dal grado e dalla situazione delle cittá in cui piacesse a questi d’abitare, talvolta sul Bosforo, e talvolta sotto al Caucaso.

I pontefici Simplicio, Felice III ed Ormisda condannarono la stolta pretensione d’Acacio; egli perciò rivolse l’animo a turbar l’Oriente, cercando i modi a cacciare i cattolici patriarchi d’Alessandria e di Antiochia dalle lor sedi per metterle in balia degli eutichiani e degli acefali. Né l’effetto mancogli; ed i nomi di Pietro il moggo e di Pietro il follone, che vi s’intrusero col favore d’Acacio, risonarono per lunga etá quasi funeste squille di calamitá e di travagli alla Chiesa universale. Questi furono i primi semi delle divisioni; quest’i lontani principi dello scisma, che separò le Chiese orientali dalla romana, e che di mano in mano venne a tanti orgogli ed a tanti ardimenti. Acacio diceva, che la fede di Gesú Cristo fu predicata in Oriente nella Palestina; ina Roma era la capitale, a cui obbediva la Palestina, ed in Roma il beato Pietro innalzò col suo sangue la croce, acciocché questa si scorgesse da tutte le genti. Allora Bizanzio non era se non un’oscura colonia de’ milesi. Di Roma per l’appunto il vessillo della croce apparve di secolo in secolo a tutta la terra: non solo a quella si breve, che allor conosceasi, ma si alla piú ampia, che il navigatore italiano svelò alle nazioni maravigliate; in ogni angolo della quale, tra’ piú selvaggi popoli, udissi quel vessillo recato in nome de’ successori di Pietro, non mai d’Acacio costantinopolitano.