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Ma non altrove gli animi erano piú inimici e maggiori divampavano gli odii che nella Liguria e nella Toscana: gli Appennini, a foggia di arco, le chiudono. Genova guelfa e Pisa ghibellina esercitavano i loro antichi sdegni sul mare disputando pertinacemente della Sardegna priva d’Enzo e messa in brani da non pochi dominatori chiamati giudici. Miglior prova nelle crociate contro gl’infedeli aveano vinto in amichevole gara Genova e Pisa, gloria d’Italia: divenute rivali non vergognarono di pugnare al cospetto stesso del musulmano, e tinsero non una volta del loro sangue le sirie acque di Tolemaide. Pur tuttavia la fiamma delle primiere virtú accendeva i loro petti, allorché uscì di vita Federigo II. Gli Spinola, i Fieschi ed i Doria illustravano Genova con alti esempi di cortesia e di coraggio: Pisa ne andava orgogliosa dei Lanfranchi, dei Gualandi e dei signori di Caprona; ugualmente che dei Visconti giudici di Gallura in Sardegna, e dei conti della Gherardesca ond’era capo il conte Ugolino di Donoratico. I marchesi Malaspina di Lunigiana in Val di Magra, nei loro castelli vicin di Sarzana, guerreggiavano quando per Genova e quando per Pisa. Corrado Malaspina il giovine, amico di Federigo II e rammentato dall’Alighieri ( Purg. VIII, 118), fu autore della linea di Mulazzo e padre di Moroello e di Manfredi; Opicino suo nipote fondò la linea di Fosdinovo: in questa i guelfi abbondarono, in quella i ghibellini. Siena e Pistoia erano con Pisa; contro esse, per animo guelfo, Arezzo Lucca e Firenze con le cittá dell’Umbria e della Toscana esteriore; tali Gubbio, Perugia, Borgo San Sepolcro e la tifernate Cittá di Castello. Ma gl’imperiali, che aveano regnato in Toscana sotto Federigo II, continuarono dopo averlo perduto a deprimere gli avversari di Arezzo, di Firenze, di Lucca. Ecco alcuni dei piú illustri nomi della parte imperiale in ciascuna di esse: ad Arezzo i Tarlati di Pietramala, i conti di Montauto, e quelli di Montedoglio: a Lucca gli Antelminelli che produssero Castruccio Castracani; a Firenze gli Uberti, gli Ubertini di Gaville, i Pazzi di Valdarno, i Ricasoli, gli Scolari. Per ampiezza di possedimenti si distinguevano inoltre gli Ubaldini ed i conti Guidi; sangue dei lon-