Pagina:Troya, Carlo – Del veltro allegorico di Dante e altri saggi storici, 1932 – BEIC 1955469.djvu/127


del veltro allegorico di dante 121


I discendenti del grande Uguccione si sparsero allora esuli per la Romagna e per la Marca di Ancona. Di essi alcuni posero stanza e in Sinigaglia, e in Cesena, e in Forlí: altri, dimentichi delle passate grandezze, abitarono l’oscuro villaggio di Corneto, nel quale non lungi dalle fonti del Tevere i loro maggiori avevano avuto signoria. E vi furono di coloro che si fermarono in Mortano, estrema terra pontificia che congiungesi con la toscana Santa Sofia. Mortano e Santa Sofia non sono distanti se non poche miglia da Bagno, da Montegranelli, e da Vaibona ove nacque il buon Lizio celebrato dall’Alighieri (Purg. XIV, 97) e da Giovanni Boccaccio. A Mortano vivea, sono giá tre anni, Elisabetta ultima dei Faggiolani: ella fu madre d’Ilario Fabbri, gentiluomo appo il quale unicamente oggi restringesi ogni memoria dell’ormai spenta famiglia di colui che fu il veltro allegorico dell’Alighieri.