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pubblicaronsi degli Sforza, non meno che degli Appiano i quali tennero Pisa. La storia così delle guerre come delle parentele del primo Ranieri della Faggiola, innanzi che il figlio venisse in eccellenza di capitano, bastano a chiarire che questi non provenne di bassa mano. La stessa patria di Uguccione fu argomento di dispute, poiché gli aretini lo dicono loro, del pari che i romagnuoli: entrambi forse a ragione, incertissimi essendo stati nel secolo terzo decimo i confini dei due paesi, ed avendo i Faggiolani posseduto le loro terre ugualmente nel contado aretino che nella Romagna. Ma errarono al certo coloro che posero la Faggiola ora nel Casentino, ed ora in altri luoghi fuori del Monte Feltro; i quali, sforniti affatto di storia e di rimembranze furono luoghi non abitati, e non trassero il nome che dall’esservi stati piú fitti boschi di faggi. Ludovico il bavaro dichiarò espressamente nel suo diploma, che la Faggiola di Uguccione appartiene al distretto ed alla diocesi di Monte Feltro.

LVI. La morte di Uguccione della Faggiola non fu la minore delle sciagure di Dante; il quale sul cominciare del 1320 lasciò Udine per avvicinarsi a Firenze. Ma dovendo ripassar per Verona, credesi che le antiche abitudini lo avessero vinto, e condotto a disputare pubblicamente in quella cittá intorno alla natura dell’acqua e del fuoco (gennaio 18). La quale disputazione viene da non pochi rivocata in dubbio: né io per essa, che leggesi col nome di «quistione fiorita», starò punto mallevadore. Mi è oscuro del pari se lo Scaligero fosse in Verona, o se quivi Dante Io rivide allorché tornava dal Friuli. Dalla Marca trivigiana il poeta passò in Ravenna, ove vivea tuttora Giovanna della Faggiola e dimoravano le altre sue figlie Catalina ed Agnesina, sorelle di Chiara contessa di Carpigna. Erano giá venuti meno in otto anni dal 1310 al 1318 Guido III da Polenta padre di Francesca e i suoi figli Bernardino ed Ostasio, dei quali si è favellato. Un terzo si chiamò Bannino e fu padre di Guido IV: è ignoto se stilla loro patria regnarono questi due Polentani. Ma ottennero la signoria di Ra-