Pagina:Troya, Carlo – Del veltro allegorico di Dante e altri saggi storici, 1932 – BEIC 1955469.djvu/105


del veltro allegorico di dante 99


Dante Alighieri e Guido da Castello, il semplice lombardo. Nondimeno con uomini di questa fatta male si accoppiavano i buffoni e i giullari, garrula turba che a grandi spese nudriva Cane Scaligero. Lo stesso Uguccione della Faggiola non fu esente dal motteggio dei cortigiani. Un giorno a mensa divisava per diletto della sua gioventú e del suo largo mangiare: l’uno di essi per nome Pietro Navo: — Qual maraviglia? — gridò. — In un solo banchetto non divorarsi, o Uguccione, Pisa e Lucca egregie cittá? — Cotal rampogna sembrò scortese alle gentili persone. Pur di gran lunga fu piú scortese lo Scaligero coll’Alighieri; chiestogli, perché i buffoni piacessero, e perché a tutti Dante increscesse? Stato alquanto sopra di sé: — Perché ciascuno ama il suo simile — disse il poeta. Infíno allora, quantunque sdegnoso di avere stanza ove i buffoni si tenevano in pregio, egli avea mostrato la sua gratitudine allo Scaligero inviandogli di tratto in tratto non i vari canti di tutto il poema, si come afferma il Boccaccio, ma quelli del Paradiso dal decimo fino al vigesimo; poiché lo stesso Boccaccio e i monumenti piú certi fanno chiaro, che gli ultimi tredici non furono ricongiunti alla Divina Commedia e non le diedero final compimento se non dopo la morte dell’Alighieri. Or questi, quando lo Scaligero perdé i rispetti, sloggiò dalla cittá verso i cominciamenti a un bel circa del 1318. In Verona, ove attese alla ragione civile, Pietro Alighieri con la sua rimanente famiglia venuta di Firenze fermò stabile sede. In Val Pulicella mostrasi tuttora il castello di Gargagnago, che i piú credono essere stato abitato da Dante: se ciò fosse avvenuto in tempo del gran lombardo, ovvero di Can della Scala, io non saprei dir con certezza. E nulla si può recare in mezzo per sapere se veramente il poeta esercitò in Verona l’officio di giudice: la qual cosa narravasi un di apparire dalle stesse scritture di lui.

La pace di Toscana e di Romagna poste ugualmente in quell’anno sotto la protezione di Roberto, e la minor severitá di Firenze verso gli usciti aprivano a costoro piú agevoli vie per aggirarsi fuori della lor patria. L’Alighieri adunque ne