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Una moneta singolare, e, secondo me male interpretata dal Torremuzza (Tav. XCIV. 11) è la seguente:

Testa di Hephaistos o di Asklepios a d. entro cerchio di palline, coronata di lauro. ΛΙΠΑ[ΡΑΙ]ΩΝ.
Asklepios barbuto stante a s., regge con la s. un lungo bastone, e con la d. stesa un serpe che gira intorno a se stesso e drizza la testa verso il nume.
Æ. gr. 5; mm. 21.


Nel museo Mandralisca ve ne ha un’altra simile per stile peso e diametro, nella quale sul R) si legge ΛΙΠΑ[ΡΑΙ]ΩΝ e l’atteggiamento del serpe è più chiaro.

Questa moneta ha un raffronto con la moneta di Rhegion riferita dall’Head (n. h. p. 95), nella quale identica alla su descritta è la figura di Asklepios nel diritto, e l’atteggiamento della figura del rovescio (Hygieia) e del serpe. Anche la data di questo conio reggino (203-89) corrisponde a quella del conio di Lipara (217-89). Onde si può stabilire con sufficiente probabilità, in questo periodo romano, l’influenza della monetazione di Rhegion sulla vicina Lipara, e l’introduzione del culto di Asklepios nel gruppo delle isole efestiadi.

Testa di giovane Hepkaistos a d., coperta di pilos conico. [ΛΙΠΑP]ΑΙΩΝ.
Hephaistos nudo, in piedi, a s., tenente tanaglia con la destra, si poggia ad una lancia con la sinistra.
gr. 5,60; mm. 17.

Altra del peso di gr. 5; mm. 16.

Testa di giovane Hephaistos a d., laurata. ΛΙΠΑΡΑΙΩΝ.
Hephaistos seduto su sgabello, regge con la destra il martello in basso, e con la sinistra leva un cantaro.
gr. 2,90; mm. 16.
Testa di giovane Hephaistos a d. coperta di pilos conico. Dietro il pilos ha una tanaglia. Id. Hephaistos nudo, in piedi, a d., con la destra si scaglia col martello, con la sinistra tende una tanaglia.
gr. 5; mm. 19.
Poole, 263, n. 77.

Altre del peso di gr. 4 e 4,70.