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La civetta e la Pallade in elmetto crestato ateniese ci porterebbero facilmente a pensare all’influenza di Atene sul conio e di Lipara e di Kalakte; ma i rapporti tra Atene e Lipara non furono mai buoni; anzi, se dobbiamo credere alle fonti (e non abbiamo altri a chi ricorrere per una giustificabile testimonianza), Lipara soffrì i danni della ostilità ateniese1, nè, in questa tarda età v’è alcun fatto nuovo che sia intervenuto ad avvicinare Lipara ad Atene. Sono tuttavia certamente ricordi e testimonianze della grecità, in questa età romana dell’isola.

Le prime monete dell’età romana di Lipara sono identiche all’asse romano della riduzione trientale, del peso che va dai gr. 129,60 ai gr. 103,68.

Testa di Hephaistos barbuto, a d., coperta di pilos conico, in cerchio di palline. ΛΙΠΑΡΑΙΟΝ.
Prora di nave. L’epigrafe e l’impronta entro cerchio di palline.
gr. 107,25; mm. 45.
Id. Prora di nave, sulla prora, entro cerchio di palline.
gr. 105,75; mm. 43.
Come la precedente.

Di questo conio vi sono anche semissi, quadranti, sestanti ed oncie con i segni della valuta, espressi da globetti variamente disposti sul rovescio:


(Semissi)


Come la precedente. ΝΟΙΑΡΑΠΙΛ (bustrofeda)
Sulla prora di nave, sei globetti entro cerchio di palline.
gr. 49,75; mm. 38.
Torremuzza, Tab. XCIV.
Poole, p. 256, n. 1.
Come la precedente. ΛΙΠΑΡΑΙΟΝ.
Sei globetti, tre sulla prora e tre sotto, entro cerchio di palline.
gr. 41,50: mm. 40.

Altra di gr. 41,50; mm. 38 (Torremuzza, Tab. XCIV; Poole, p. 256).

  1. Thuc., III 88, 1; Diod. Sic. XII, 54, 4.