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immediatamente dopo il 304, quando cioè Agatocle derubò le ricchezze del tempio o del dio in Lipara (Diod. Sic. XX. 101. 1-3).
Ve ne ha altre sei dei seguenti pesi: gr. 1,80; 2; 2; 2; 4; 5,50.
309-304
Le ragioni che giustificano il fatto di una confederazione di Lipara con Tyndaris nel periodo di Agatocle ho esposte nel mio lavoro: Il settentrione greco della Sicilia dai 337 al 241, pubblicato nella «Rivista di Storia Antica» Anno V, fasc. 4. Qui aggiungerò che i rapporti tra Lipara, Tyndaris e Alontion sono visibili anche nella identità della tecnica epigrafica funeraria, riconosciuta dal Kaibel (Inscript. It. et Sic. pag. 72)1. Nè poteva essere altrimenti e per le ragioni storiche che dovevano avvicinare popoli esposti alle stesse vicende, e per la ragione topografica.
La confederazione Lipara-Tyndaris è provata dai seguenti conii:
1. Uno riferito a pag. 18 del manoscritto del barone Piraino,
esistente nel Museo di Cefalù.
D) | |
ΛΙΠΑΡΑΙΟΝ. Nel campo |
ΤΥΝΔΑΡΙΤΑΝ. Li Dioscuri in piedi.
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2. Un altro conio dello stesso Museo, da me trovato ed esaminato diligentemente:
D) | R) |
[ΛΙ]ΠΑΡΑΙΩΝ. Testa di Hephaistos, imberbe, a d., coperta di pilos (o elmetto? ) |
ΤΥΝΔΑΡΙΤΑΝ. Figura in piedi a s., coperta di chitone; la destra stesa in atto di offrire.
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- ↑ «Et vero cum Tyndaride, tum in oppido S. Marci (Aluntium) reperti sunt tituli sepulcrales eandem plano quam Liparenses speciem referentes».