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Sono del chiudersi di questo periodo i seguenti conii dì arte più fine. La figura di Hephaistos è modellata molto meglio, più espressivo il delfino, netta la curva delle onde.

Hephaistos a d. seduto su sgabello. Con la destra regge un martello; con la sinistra il nume poggia un cantaro su di una mensola. In campo. due stelle, l’una davanti alla testa, l’altra dietro.

ΛΙΠΑΡΑΙΩΝ.
Delfino su onda, a s.
gr. 7; mm. 24.
Torremuzza, Tab. XCV.

Ve ne ha di gr. 5; 6; 6; 6; 6; 6,50; 6,70; 7; 7,50.

Come la precedente. In campo, davanti alla faccia del dio, una sola stella. Id. Come il precedente.
gr. 5,10; mm. 22.
Torremuzza, Tab. XCL. n. 6;
lo stesso ne ha un’altra (Tab. XCV n. 5) nella quale l’epigr. ΛΙΠΑΡΑΙΩΝ è nell’esergo, sotto le onde.
Come la precedente. Id. Come la precedente, ma senza l’impronta. L’epigrafe ΛΙΠΑΡΑΙΩΝ è in alto.
gr. 5,50; mm. 24.
Come la precedente. Con la sinistra poggia un’anfora su fornello (?). Una stella davanti alla faccia del nume. Id. Come la precedente.
gr. 6; mm. 21.

Ve ne ha un’altra di gr. 6.

Sono della stessa epoca le seguenti cinque monete, nello quali l’epigrafe ΛΙΠΑΡΑΙΩΝ è scritta al di sopra del delfino:

Hephaistos seduto, come sopra. Id. Delfino a s. su onda; in cerchio di palline.
gr. 4, 50; mm. 19.

gr. 5; 5; 5,50; 6.


Nella moneta che segue sono ricordate, nel dritto, le qualità dell’isola, cioè la sua potenza vulcanica e la produzione della vite:

Hephaistos seduto a d. Tiene con la d., in basso, il martello e con la sinistra un’anfora allungata poggiante su di una base. Davanti alla faccia del nume pende un bel grappolo d’uva. ΛΙΠΑΡΑΙΩΝ
Epigrafe al di sopra del delfino andante a s. su onda.
gr. 4,50; mm. 19.