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hai fatta riprensione che valesse un quattrino; se male ci è avvenuto, io non ne ho colpa, ma tu.

L’anima s’adira e dice che venga a sentire anch’esso le pene infernali; il corpo ricusa, e pretesta si disfarà prima tutto, poi risusciterà nel gran die, ed allora seguirà il destino dell’anima.

L’anima esclama: che s’egli avesse creduto ai dottori ed ai predicatori che mostravano la via della salute, ora non sarebbe dannato.

L’avvocato, epigrammatico fin nel sepolcro, risponde:

Ces clers tropt saiges sunt qui ce belz sermons crient
Mais pour deaux qui les font quatre les oblient
Je ai fai ceu qui font et nunt pais ceu qui dient.

Sono troppo savii questi chierici che declamano questi bei sermoni; ma per due che li fanno, quattro li dimenticano. Ho fatto ciò che fanno e non ciò che dicono.

Duolsi l’anima allora amaramente d’essere stata creata ad immagine di Dio, rigenerata col battesimo, e d’essersi nondimeno perduta; gareggiano l’anima e il corpo ad imputarsi l’un l’altro la causa principale della comune dannazione. Non mi lasciavi far il bene, dice l’anima. — Anzi tu mi abbandonasti il freno, dice il corpo, e tu facesti il peccato.

Li corps riens de part soi ne puet sans larme ouvrer
Se l’arme n’est en soi se puet ils remuer?

Il corpo da sè nulla può operar senza l’anima. Se l’anima non è con lui può egli muoversi?

Replica l’anima che quando lo voleva domare, le illecebre del mondo lo tiravano a sè in modo che non si poteva reggere. Concede il corpo che i falsi diletti lo hanno accecato per modo, che i consigli dell’anima non erano uditi; e poi mai non si sarebbe pensato di morire così presto.

L’anima. Felice condizione de’ bruti, cadono col corpo i loro spiriti, nè dopo morte li aspetta alcun tormento. Così pur fosse il fine dei peccatori!

Il corpo concorre in questo voto, e domanda se nell’inferno non rimanga alcuna speranza di perdono; se per doni, oro, argento,