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gliono indossare netta biancheria; per ciò evvi in Trento chi vende molta canevella comperata nel Bolognese, e lino scardassato che viene dal Bresciano e dalle valli tedesche.

Il lusso nel vestire che domina in tutto il Trentino, a differenza de’ tempi andati, fece sì che anche il numero de’ negozianti in questo genere si accrebbe in città notabilmente. E per simil modo, poichè la gente che lavora vuole mangiar meglio che non facevano in generale i nostri nonni, si aumentò pure maravigliosamente la classe de’ venditori di commestibili d’ogni maniera.

La regia Dogana, che frutta al Governo migliaja di talleri per li diritti che percepisce sulle merci provenienti in giù da Bolzano, e in su da Bassano e da Verona, offre a Trento i vantaggi che apportano dovunque cotali istituti.

L’affluenza degli studenti, che qui debbono soggiornare dieci mesi dell’anno co’ loro maestri, specialmente dopochè molti padri vennero dalle valli a domiciliarsi in città colle loro famiglie, mossi dal desiderio di sorvegliare i figliuoli, porta a Trento, e diffonde in tutte le classi, molto denaro.

Non resta però tutto ai cittadini il profitto