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tra uomini cristiani avrebbe dovuto essere sempre, macchia di disonore che pochi vogliono portare, si vide e vedesi gran movimento, grande attività, in ogni condizion di persone, e fin nei nobili, che, per compensarsi de’ perduti vantaggi, se ne procurano saggiamente degli altri giustissimi, specialmente con lodevole gara nel dedicarsi di proposito alla coltura delle campagne, il che non può dirsi quanta utilità apporti al paese.
Vedemmo infatti nei nostri viaggi che la coltura de’ terreni non solo non è trascurata, ma progredisce in bene continuamente. Il commercio attivo che si fa di seta e di vino produce ai possidenti somme ragguardevoli di oro. I negozianti di Trento non solo hanno accresciuto il numero delle Filande, ma comprano seta filata nelle prossime valli, e ne fanno vendita con profitto a Vienna, a Bergamo, a Milano, a Lione, a Zurigo ed a Londra. I possessori di vigne, oltre il consumo grande che fassene in città per gli albergatori, e tavernieri, vendono caro il proprio vino ai nostri montanari, ed ai Tedeschi, che tutti trincano più che in passato.
Sono in città ancora poche fabbriche, perchè vi è ancora chi, amante del vecchiume,