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villeggiare alcuni signori di Trento. Più oltre è Vezzano, in lapide romana detto Vitianum, nominato poscia a’ tempi de’ Longobardi allorchè qua irrompevano i Franchi distruggendo terre e castelli. Ora ha l’onore di borgo. Qui oltre le ficaje, le viti e i gelsi, coltivansi anche gli ulivi. Chi è bramoso di vedere alcuni oliveti, batta alcun poco la strada che guida a Calavino, e non solo potrà fare paga la sua curiosità in questo, ma troverassi in così ameno paese che saprà a pena paragonargliene alcun altro. Dove non sono oliveti o vigneti veggonsi belle macchie di sempreverdi elci. E a’ piè dei poggi abbelliti da queste piante sono i due laghi di Santa Massenza e di Toblino, dal primo de’ quali si entra nel secondo per uno stretto. Ed inoltrandosi ancora si vede, costruito sopra un promontorio, che ha base nel lago, l’antico e cospicuo Castello Toblino, e di qua sopra la terra Madruzzo, non lungi dalla quale era il Castello Madruzzo, un grande parco in cui dilettavansi, col fare caccia, gli illustri non meno che ricchi madruzziani Signori; e più in là campagne con molta solerzia coltivate, e la collina detta Monte di Calavino, la quale somministra vini per la