Pagina:Trento sue vicinanze 1836.djvu/79


75

vorare, che impiegasi in varie manifatture a fine di scemare il numero de’ mendicanti, e di trasformare i maleducati di ambi i sessi in cittadini operosi e stimabili. Il lodevole santo Istituto manca ancora di fondi, ma supplisce alla spesa la beneficenza de’ filantropi, e la carità de’ Cristiani, le quali buone disposizioni, dicasi a gloria del vero, non vennero in Trento mai meno.

L’antica chiesa di Santo Apollinare, al principio della terra Piè di Castello, è osservabile specialmente al di fuori. Ne’ suoi pilastri esterni si veggono dieci pezzi di pietra, che sono frammenti di ornati d’architettura, e sei lapidi, parte intere e parte spezzate, scritte in lingua e caratteri romani. Queste iscrizioni appartengono ad Augusto e al suo legato Sesto Apulejo, all’imperatore Adriano, a Faustina moglie di Marco Aurelio, ec. Meritano particolare attenzione le lettere cubitali d’alcuni di questi avanzi. Erano sul colle per la sua forma detto latinamente Verruca, ch’è quanto dire porro o escrescenza, ora chiamato Dostrento, ove sono tuttavia reliquie del castello di cui più sopra si è parlato; Il barone Giangiacopo Cresseri scrisse intorno a questo castello, e alle dette lapidi, ed altre