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tori senza numero. E perchè molti mostrarono, parlandone, di essere grandi ignoranti, tra i quali non ultimo luogo meritossi il Mercey, il quale amò di esser anche inverecondo spregiatore, e gli scritti di costoro si leggono, lasciando ai teologi quelli che esposero verità, crediamo essere debito nostro il dare di questo celeberrimo Concilio una giusta idea in poche parole, a fine di rettificare sopra un oggetto d’altissima importanza i giudizj della gente cattolica ed accattolica. E preghiamo gli amatissimi nostri fratelli che chiamansi Protestanti, a ponderare ben bene le nostre parole, che sono parole di amore e di verità.

I Vescovi e i Teologi consultori che composero il Concilio di Trento si occuparono di due cose. L’una fu esaminare ed indi esporre chiaramente la dottrina generale della cristiana antichità, salendo fino ai tempi apostolici, intorno ai punti che i seguaci di Lutero, Calvino, ec., mettevano allora in dubbio o negavano. Ad uomini dotti, quali erano i più de’ Prelati o Dottori, non riuscì l’esame e la decisione difficile, imperocchè ed avevano alle mani la Scrittura Sacra, le decisioni de’ Concilj anteriori, le opere de’ Santi Padri, ossia scrittori de’ primi secoli, nonchè