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tersi su la sua destra (da Lewald detta sinistra), e giugnesi in mezz’ora a Mezzo lombardo, d’onde si va al passo della Rocchetta che introduce nella valle. Non diciam nulla della Naunia, perchè ne scrivemmo abbastanza nel citato libretto. Solo aggiungiamo che le strade e i ponti furono perfezionati di molto; che mentre dettiamo questo notizie vi si lavora con fervore; e che in breve la sontuosa opera di ponti e strade, malgrado degli ostacoli che furono frapposti da chi vantavasi di amare la patria, sarà tratta a fine felicemente. Viviamo nel secolo del progresso!

Lewald, fatto estatico dalle molte e varie bellezze che vi osservò, non potè fare a meno di scrivere assai cose vere in favore della Naunia. I Nauni però si credono dispensati dal professarglisi riconoscenti per lo sfregio che ba fatto alla loro valle aggiungendo tante e tali falsità da non poterla ravvisare qual è. Questo non è il luogo di noverarle. Ne basta di far osservare che, sebbene confessi di non avere avuto là su il minimo titolo di lagnarsi, pure sfogò, anche parlando dei Nauni, l’odio che lo investe contro tutto quello che è italiano. Sedotto dall’aggiunto nel nome della terra Mezzo tedesco, credette di adulare que-