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bellissime prospettive; ma esso è troppo ristretto, ed anche talvolta infestato dalla polvere che sollevasi dalla via. Per ciò la gente nelle ore opportune al passeggiare si va dispergendo in altri siti. Chi sale da piazza di Fiera verso San Bernardino, chi scende al Cimitero e al palazzo delle Albere, altri uscendo per porta di San Martino s’inoltrano su per la ripa dell’Adige, ed altri si portano in giù al ponte di San Lorenzo, avanzandosi fino a Piè di Castello. Il forestiere che ama di veder gente si porti ne’ detti luoghi, e gli verrà fatto d’incontrarne molta, specialmente ne’ giorni di festa e in tutte le sere dell’estate.

Spezierie. Sono in Trento cinque spezierie, o a meglio dire farmacie. Tre in piazza del Duomo, una in contrada di San Pietro, ed una in contrada del Teatro. Di primavera e d’estate sono gli speziali forniti di bottiglie d’acqua acidola di Pejo, di Rabbi e di Recoaro. Il forestiero che vuol gustare queste acque rivolgasi a loro.

Tolleranza. Il popolo trentino non chiede ad alcuno di qual nazione egli sia, e qual religione professi, quando ciò non avvenga per mera curiosità. Esso ama tutti, e in questo senso è tollerante. Ma egli non soffre poi che alcuno sprezzi