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peratore, per determinare i confini, chiese il consenso e la collaudazione del Vescovo. Dopo quel tempo imperarono i Vescovi col titolo e coll’autorità di Duchi, di Conti, e di Marchesi, avendo più tardi assunto il titolo e la dignità di Principi. Alcuni Conti del vicino Tirolo, fattisi avvocati e protettori della Chiesa di San Vigilio, contrastarono ai Vescovi la temporale signoria; e sebbene i Vescovi e i Papi e gl’Imperatori vi si opponessero, smembrarono tuttavia notabilmente il principato, pigliando per sè alcuni tratti di paese che appellaronsi Giurisdizioni. Del resto, salvi ne’ Conti del Tirolo i privilegj d’Avvocazia stabiliti da replicate convenzioni che si dissero Compattate, e salvi i diritti di supremazia negl’Imperatori, i Vescovi Principi di Trento furono Sovrani indipendenti, il che provarono coll’essere nel nostro paese Legislatori, e col conchiudere trattati di alleanza e fare cambj di territorj cogli stessi Conti del Tirolo, i quali per più titoli riconoscevansi vassalli della Chiesa trentina, ricevendone investiture. Conservarono i Vescovi Principi il sistema feudale già stabilito abantico, e alcuni feudatarj ebbero ne’ loro distretti l’amministrazione della giustizia civile