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zione. I Re d’Italia francesi, posto fine al regnare de’ Longobardi, comandarono qui come nel resto del regno, dividendo il potere col clero e coi nobili, e mandandovi Duchi ancor essi. Al modo stesso imperarono i Re italiani dopo l’estinzione della francese dinastia, e non altramente fecero gl’Imperatori tedeschi che furono Re d’Italia. Entro questo periodo però i governatori ebbero titolo ora di Duchi, ora di Conti, ed ora di Marchesi. E convien notare che, già dal tempo in cui reggevano i Franchi, i nostri Vescovi ebbero, ora più, ora meno, parte ancor essi al temporale governo. Il vescovo Odescalchi usò, nel secolo nono, de’ beni della Chiesa per animar e premiar chi la difendeva, non facendolo il Re, dagli Ungari oppressori. Il vescovo Manasse fu, nel decimo secolo, Marchese, ed ebbe soldati, cui comandava per un suo cherico. Ottone Magno e i suoi successori accordarono, come ognuno sa, potere e giurisdizione al Clero per opporlo ai feudatarj insubordinati. Quando Corrado, appellato il Salico, cedette e donò, l’anno 1027 e 1028, al vescovo Udalrico II il dominio temporale su tutto il Trentino, come aveanlo avuto i Duchi, i Conti e i Marchesi, l’Im-