Pagina:Trento sue vicinanze 1836.djvu/125


121

druzzi, favorirono di seguito in questa città, con sovrana munificenza, le belle arti. E segnatamente il Clesio e il primo de’ Madruzzi, Cristoforo (il Clesio precedette il Concilio, e il Madruzzo reggeva durante quella sacra assemblea), si acquistarono in ciò eterna gloria. Chiamati da questi mecenati, o da altri signori che su la via da quelli tracciata camminavano, operarono qui il Sansovino, il Falconetto, il Serlio, il Sammicheli, il Palladio, ed ebbero accoglienza e lavoro il Brusasorci, il Romanino, il Moretto, i Palma, i Dossi, il Morone, Paolo Veronese, i Bassani, Giulio Romano, Tiziano, ed altri valentissimi, de’ quali si veggono qui e lì mirabili opere, chè fortunatamente non tutte perirono o furono guaste. Tanta affluenza di maestri eccellenti fu incitamento e scuola a parecchi del Trentino, che si acquistarono fama di periti. Meritano menzione tra questi (dopo Gieronimo da Trento pittore, e Antonio Fantucci incisore, che forse uscirono da anteriore scuola trentina) il miniatore Annunzio Galuzzi e la figlia di lui Fedele, esimia donna, miniatrice e pittrice; poi Fra Giovanni da Trento, il Dall’Aquila, i Vicentini, i Cavalli, i Caprioli, i Cavalieri. Som-