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suono e di canto, di recitare commedie, di frequentare il Casino di lettura, e di trovarsi in conversazione, non colla Signora, ma colle Signore colte e virtuose.

Una mascherata che fanno i contadini, cui si associano anche artigiani, diverte in carnovale que’ Trentini che sono amanti di tutto ciò ch’è nazionale ed antico, e questa mascherata è antichissima. Gli uni vestono abiti da villano e fannosi parrucche di canapa; gli altri hanno un vestito militare simile affatto a quello degli antichi lanzichenecchi. Questi chiamansi Ciusi e quelli Gobbi. Hanno ambi i partiti un capo che dicono Re. Tutti, e segnatamente i Ciusi, portano sul volto maschere con brutti ceffi. Un uomo vestito da donna, che appellano la Strossera, vuol fare in piazza Polenta per li suoi Gobbi. Questi le sono attorno in largo cerchio per difenderla dai Ciusi, i quali, colla mira di rapire il Pajuolo, tentano di entrare nel cerchio. A tal fine sfidano essi or l’uno ed ora l’altro de’ vigilanti Gobbi alla prova di forza collo sporgere le mani per fare catena colle braccia dell’avversario, il quale, accettando, sporge le sue, ed ambi le tengono bene strette intrecciando quanto più possono piùforte ognu-