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Trento. 589

bastevolmente: per altro la Valle non fà Vino da se, rispetto al Clima.

[Pascoli in Fiemme notabili.] Trà i Pascoli di Fiemme quei delle Cime de’ Monti riescono così copiosi, e pingui, che ogn’anno servono per gli Armenti di lungo l’Adice da Bolgiano fin’ all’Avisio; e di quì si cava grand’ emolumento di Butiro, e Formaggio. In oltre (astrhaendo dal bisogno de proprij Bestiami di Valle) servono le più alte cime delle Montagne, per molte migliaia di Pecore, che ogn’anno vi vengono d’Italia. Trà poi le Montagne è notabile quella detta la Monte di Fiemme, dove si cava il Fieno di tutto l’anno, essendovi, per riporlo più di 100. Stabij, ò Capanne qua e là sparse.

[Miniere in Fiemme quali.] Oltre la Vena del Legno si dà in Fiemme una Miniera di Ferro, & un’altra di Rame, che hormai si scava, e riesce. Trovasi anche in Fiemme un Bagno Solfureo, da cui s’indica la sua Vena; e vi stà la Pietra d’Alabastro assai stimabile, come se ne vede in opera trà gli altri Luoghi in Santa Maria di Trento. [Alabastri notabili.] Non è però questo di Fiemme Alabastro del più fino, come quello di Toscana presso Volterra, dove, al dir di Leandro Alberti, si cava l’Alabastro di due Spetij, duro, e molle. Il duro serve per lavori preggiati d’ogni sorte; il molle, quando sia cotto, serve di Gesso. Del primo si formò per rarità un’Organo tutto Alabastrino tanto i Tasti, che le Canne con suono dolcissimo. Instromento, che fabricato da donar’ à Papa Leon X. passò poi nella Galeria de’ Duchi di Mantova. Di questo medemo Alabastro sono anche le Finestre d’un Tempio presso