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Trento. 569

rimettendomi al Pincio, che, come motivai, tuole per impresa un tal’Assunto. Dirò sol qualche cosa circa il vivere. [Clima di Val di Nonn.] Il Clima di questa Valle, con essere per altro d’aria purgata, e piacevole, tende al freddo, & è predominato dalle Nevi: non però tanto, che le Viti non vi faccian bene: se i Vini riescono anzi crudi per ordinario. Vi regnano Viveri in molta copia, e di grano, oltre quel per il Paese, ne và fuori una gran parte; & si suol dir, che Val di Nonn sia il Granaro di Trento; chiamandosi anche Val Nonia, ò Annonia, quasi Annona. Le Carni, e i Laticinij vi vengono per uso del Luogo. Le Selvaggine non vi mancano, ne meno il Pesce; essendovi buone Caccie, e belle Pesche, sì per la qualità de’ Monti, e recessi, come per il Fiume, Rivi, & alcuni Laghi.

[Parlare di Val Nonia.] Al parlar’ i Nonesi, Nonij, ò Nauni sentono del Francese misto con Italiano; & io lo giudicai à punto un miscuglio d’Idioma Gallico antico, e goffo; essendo probabile, vi si sia sparso nel passar, che fecero i Popoli dell’antica Gallia detti, Gaulois, in tempo ò del Capitan Brenno, ò del Duce Cranicchio; E sì fatta Lingua udij in bocca della Plebe. La Nobiltà, che, rispetto à i tanti Castelli, & Signorie, molta si trova in Val Nonia, e le Persone Civili, parlano altramente d’accento proprio. [Nonesi, e lor costumi.] Hanno i Nonesi del Mercuriale assai. Vanno facilmente fuor di Paese, e co’l’essere acuti d’ingegno, e parchi di vivere, riescono di