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Trento. 553

dove attendono à far Campi, ò Fratte, e il più alle Selve. [Essercitio de Rendenesi quale.] Hanno, oltre i Molini, varij Edificij di Seghe, Fucine, e Lane con alcuni ancora di Polvere da Schioppo, che riesce fina. Et se bene potriano applicarsi à scavar alcune Miniere di Metallo, che vi si trovano, & anche di Christallo, per i vicini Sformeni, o Monti Glaciali: ma più di Marmi per la Pietra bigia, simile al Granito, & la Rossigna tendente al Porfido: Essi però senza badar à’ Sassi amano unicamente nelle Selve la Vena del Legno, come più dolce, e dalla quale cavano per concambio tutto il Vino, come accennai.

In tempo che le Nevi ostano il lavoro de’ Campi, buona parte de gli Habitanti gente la più bassa e povera vanno à Mantova, & altre Città d’Italia à campar la vita, e ogn’anno si trasportano le Famiglie intiere. Uso però questo fatto abuso, per molti capi, derivandone, se non altro libertà, e licenza di vivere: là dove, quando si volessero applicare si terrebbero in Valle con non manco utile, e più honore:

Ma non capisce honor’ animo vile,
E per chi non la vuol, ragion non vale.

[Vivere, e costume de’ Rendenesi.] Per altro i Rendenesi vanno, e vivono alla semplice con essere però in un luogo più, che in altro scaltri, e fini, si come all’aspetto più sembrano, ch’esser fieri. Sono devoti, e charitativi, e ben trattano i lor Sacerdoti, che molto honorano, & hanno in credito. Toltene le Persone civili, vestono tutti alla rozza di Lana, che fabricano loro stessi. Parlano Italiano Lombardo: ma con accento, e modi così varij, che fà un miscuglio; mentre in una Villa suona del Trentino; in altra del Bresciano; in altra del Bergamasco; in altra del Milanese;