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524 Trento.

Volti, e Stanze Sotterranee con Pietre vetuste, e fino di que’ Lumi eterni, che servirono alle antiche Tombe, si come dura ancor’ il nome, e l’essere della Casa de’ Bagni, ò Terme, crederei, d’antichi Romani. Et il residuo di Castel Vecchio, creduto già residenza del Capitano di Riva, prima che si fabricasse la Rocca, porta nome di Pallasio, ò Palladio, alludendo forsi à quel dell’antica Troia. Sopra i Volti di detto Castello trovandosi tutt’hora alcuni Giardini, e Horti Pensili.

[Altre memorie antiche.] Memorie antiche sono poi in Riva sù’l Frontispicio del Palazzo publico, e Vicino in altra Casa privata stanno in Pittura due Effigi l’una di Giulio Cesare; l’altra di Pompeo il magno, che parlano d’antichità. Nella facciata del sotto Portico verso il Porto notansi due Pietre à Lettere Gotiche, ò Longobarde, quali però non hanno, che circa 300. anni al tempo cioè de’ Scaligeri, che all’hor regnavano. [Due Pietre notabili.] E nel Muro di Casa Grotta osservai due rosse Pietre scolpite l’una del nome di Quintia Massima: l’altra di Valeria; e creddo siano Romane memorie.

[Rocca di Riva al Lago] Trà le Fabriche di Riva antiche si notano le Torri in gran numero: benche la maggior parte demolite nell’alto, e ridotte in Case con far credere, che Riva non fosse, che un' Asilo di Torri anticamente per guardar’ il Porto; si come al dì d’hoggi lo guardano le cinque Torri della Rocca fabricata da’ Scaligeri, rimessa dal Vescovo Giorgio di Neidech; e ultimamente riparata dal Cardinal Clesio. Guardasi anche il Porto dal più volte